martedì 6 gennaio 2015

Rubrica - Eh? Chi so questi? Creedence Clearwater Revival

Eh? Chi so questi? - Creedence Clearwater Revival

San Francisco, come un po' tutta la “uestcost”, a partire dalla metà del secolo scorso, ha dato i natali a moltissime personalità nel campo dell'arte, architettura, tecnologia, musica e... bà!
Tutto molto bello e interessante, ma senza perderci in noiose introduzioni accademiche passiamo al dunque, parlando dei Creedence Clearwater Revival (band).

Perchè-proprio-questi-ce-stanno-de-meglio”

    I CCR (quanto je piacciono 'sti acronimi agli americani) non sono di certo stati di massima ispirazione per le band di ieri e di oggi, ma la loro mediocrità o meglio, la loro neutralità rappresenta al meglio il sound del puro rock. Un rock semplice, nessun sottogenere o simili, nessun becero esibizionismo al quale siamo tanto abituati: chitarra batteria e basso, massì a volte anche qualche tocco d'armonica (ogni tanto ce vole).
Prima tre e poi quattro giovanotti San Franciscani diventano così la base fondamentale del rock.


Molti di voi non ci crederanno mai, all'epoca (parliamo di fine anni cinquanta) la fine degli studi e la conquista dell'agoniato titolo di studio (si, parliamo del giorno in cui si lanciano i cappelli) era un'evento eccitante e gratificante. Si era pronti a cominciare a costruire la propria vita, pensa te, senza dover emigrare in Australia.
John Fogerty, quindi, decise di investire tutta l'energia della gioventù in musica. Reclutò i suoi ex compagni di scuola Stu Cook e Doug Clifford che “je l'appoggiarono” subito.

   - “Regà, io la pianola non la vojo suonà, se rimorchia poco.”
   - “Eddai Giovanni, perchè decidi sempre tu?”
The Golliwogs

Così nacque una band anonima The Blue Velvet con John alla chitarra Stu al pianoforte e Doug alla batteria. Malgrado il loro sentito entusiasmo nella creazione di pezzi strumentali influenzati dal blues country-folk e compagnia, i loro sforzi lasciano indifferenti un po tutti. Sarà stata anche un po colpa del loro look troppo da bravi-ragazzi, fatto stà mancava una voce. E che voce...!

Più tardi comunque sotto il nome di CCR preceduti dal successo, produssero brani “senza parole”.

Se ti piace l'elettrizzante suono dell'armonica: Poorboy Shuffle (Lo strascicare del ragazzo povero) 

Se ti sciogli al dolce suono di chitarra country blues: Side o' the road (Ciglio della strada)

Trovi entrambi i brani del cd Willy e i Ragazzipoveri 




Ma proseguiamo con la storia; Tom fratello maggiore di John all'epoca idolo delle teeneger della baia, fu molto entusiasta del terzetto ed entrò a far parte del loro gruppo. Tommy Fogerty and the Blue Velvets o più tardi The Golliwogs.

  - “Tommà, senti, so d'accordo a cantà con voi, ma siccome so er primogenito devi fa come dico io”
   - “Guarda che i secondi so più intelligenti”

Tom decise di modificare definitivamente la formazione, supportato da Stu che suonò il basso (finalmente anche lui poteva rimorchiare) e Tom che oltre alla voce suonò anche la chitarra.




In sella al cavallo degli anni 60 e 70 i finalmente Creedence Clearwater Revival iniziarono a ricevere grandi soddisfazioni e risultati.
  
 - “Oh, che famo ad agosto? C'hanno invitato a suonare ad un festival, tipo dell'arte e della cultura se chiama Woodstock”
   - “Se ce pagano io ce sto!”
   - “Basta che non ce fanno aprì il concerto che io me vergogno”

E così il quartetto fu il primo ad essere contattato per il festival, anche se purtroppo siccome Stu se vergognava non furono filmati e inseriti nell'omonimo film/documentario.
- "Aooo, questo è quello dei Castelli!"
Molti loro brani di fine anni sessanta fungevano non solo da canzoni di per se, ma da portavoce di quel movimento pacifista che nasceva proprio in quegli anni. Non furono gli unici certo, ma spesso il loro strimpellare di chitarra risuonava nelle radio scassate nel sud est asiatico.
John ebbe quest'ispirazione un giorno mentre vide in tv il matrimonio della figlia di quel grande simpaticone di Nixon (ah si, quello di futurama, ho capito.)
Così il secondo genito Fogerty, iniziò ad avere la sensazione che nessuno di quelli che vedeva in tv sarebbe mai stato coinvolto nella guerra del Vietnam, insomma i poveracci a soffrire e i ricchi a mangiare.
“Mammamia, fiji de na baldracca aristocratica
che non siete altro,
 mo scrivo sta canzone e ve
sfreggio a tutti” disse John incazzato
Scrisse così la celeberrima Fortunate Son. “Figlio fortunato” dall'album Willy e i Poveriragazzi (14° in calssifica) è uno degli inni della controcultura dell'epoca e poi un brano fisso nel repertorio dei Pearl Jam.
Insomma, un inno contro la guerra e le differenze sociali con un testo poco esplicito, che se la “svaga un po”.
Purtroppo la vita reale molte volte ci prende per il culo si prende gioco di noi infatti molto più in là “Figlio Fortunato” fu utilizzata per fini completamente differenti ai nobili intenti dell'autore, un esempio su tutti: colonna sonora della pubblicità di una multinazionale blue jeans.
Ah, evviva l'america!



Certe persone ereditano occhi sbrillucicanti,
oh e poi ti mandano in guerra.
E quando chiedi loro “Quanto dovremmo dare ancora?”
Loro rispondono “Ancora, ancora e ancora!”

Certa gente è nata con il cucchiaio d'argento in mano,
ma non aiutano se stessi.
Quando arriva il fisco alla porta,
la casa prende subito le sembianze di una baracca.

Oh non sono io, non sono io,
non sono figlio di militare,
Non sono io, oh, non sono io
un figlio fortunato, no!

Consigliati dalla redazione: Run through the Jungle (Corri 'n mezzo la giungla)
Who'll stop the Rain (chi fermerà la pioggia)
Rumble Tramble (rombo bombo)

John Fogerty, principale e forse unico autore dei testi, non sappiamo se per innato talento o anche grazie al massiccio uso di sostanze illegali, fu molto bravo ad evocare immagini chiare e semplici in pochi versi essenziali. Il ritmo travolgente fomenta il pubblico e si incastra nelle loro cervella come solo un motivetto ben riuscito sa fare. Insomma testi diciamo un po casalinghi riescono alla grande. Le loro canzoni addirittura vengono reinterpretati da molti artisti importanti come quel cavallone di Tina Turner e Ike (Proud Mary – Fiera Mary) Joan Jett, Ramones, Bonnie Tyler (have you ever seen the rain – Hai mai visto la pioggia) Bruce Springsteen (Who'll stop the rain – Chi fermerà la pioggia) e addirittura, questa non ve la sareste mai aspettata; da quei gran bruti dei Children of Bodom (traccia bonus Lookin' out my back door) … e molti altri.

Looking out my back Door rispecchia quindi perfettamente questo sound casareccio di cui parlavamo prima. Canzone da molti criticata per i significati legati allo sballo e allucinazioni varie, come se negli anni settanta fossero stati gli unici o i primi ad averlo fatto, ma a noi piace lo stesso quest'accostamento molto trasgressivo; un po hippie e un po country (Mi immagino quanto si siano incazzati i suddisti).
Comunque cucchiaio volante, figure pseudo pittoresche o no, John dichiarò che la canzone fu stata scritta per suo piccolo nipotino.
Bravo Giovà, con questa scusa sei stato quasi più greve de noi!



Appena di ritorno dall'Illinois, oh ragazzo chiudi a chiavistello la porta,
Mettiti seduto e prenditi una pausa in veranda
L'immaginazione prende il via e una bella conzoncina io canticchio
C'è un gigante sui pattini, una statua indossa tacchi alti,
Osserva tutte le felici creature danzanti sul prato.
Tamburelli ed Elefanti suonano nella band,
Non vorresti fare anche tu in giro sul cucchiaio volante?
Preoccupami domani, oggi, non voglio dolori!



John, oltre che anticipare la moda hipster con le camice a quadri, ha una voce pulita, grintosa e si, molto sexy. Decise quindi di cantare lui stesso le sue canzoni al ritmo blues e country rock con entusiasmo coinvolgente.
  
 - “In mezzo a tanti giornaletti porno in cantina ho trovato il vecchio vinile di pà”  
 - “Oooh bono, passa qua.. e leva sto disco”

Negli album dei CCR non mancano i revival, di regola almeno un paio in ogni album. Non sono semplici cover di canzoni di venti anni fa (dalla loro epoca) ma sono rienterpretati con un nuovo sound. A dire il vero è un'ottimo modo per attirare fans con ritornelli già celebri (dovremmo pensarci anche noi della redazione) ma è anche un buon pretesto per celebrare vecchi successi. Screamin' Jay Hawkins, Wilson Pickett comunque ringraziarono con una bella bottiglia di mirto.

I quattro giovanotti dunque non avrebbero mai pensato che in un futuro, le loro canzoni sarebbero eccheggiate a radio K-DST di un universo parallelo a Los Santos.
Si, ci riferiamo proprio a Green River (omonimo album Fiume Verde) che oltre ad avere un ritmo incalzante evoca immagini a dir poco suggestive, che riportano il nostro John alla sua gioventù. Racconta il minore dei Fogerty, sue riflessioni nostalgiche durante una passeggiata notturna sulla rive di un fiume. C'è qualcos'altro di più romantico?

Well, take me back down where cool water flow, yeh.
Let me remember things I love.
Stoppin' at the log where catfish bite,
Walkin' along the river road at night,
Barefoot girls dancin' in the moonlight.

Bhè, portami via indietro dove scorre l'acqua fredda, si.
Fammi ricordare le cose che amo.
Fermandomi al ceppo dove mordono i pesci,
Camminando solo sulla riva del fiume di notte,
Ragazze scalze ballano al chiaro della luna.



Siamo arrivati quasi alla fine, fine dell'articolo e della storia della band.
Con l'album Pendulum il nostro John ha voluto strafare, dare il meglio di se e irrompere la sacra tradizione. Il sound fra l'altro si estese al pop e al funky.
  
 - “Oh, ascoltatemi, sta volta niente cover, siamo famosi possiamo pure farne a meno, chi me l'appoggia?”
   - “...No Giovanni, c'hanno sempre portato fortuna, poi sai, rompere una tradizione porta male”
   - “Dai, lanciamo un po di sale dietro le spalle e tutto passa, fidatevi”
   - “Va bene.”

Tommaso annoiato nel mentre delle registrazioni dell'album in questione, sfoglio una rivista e lesse l'oroscopo.


“Scorpione: Basta nascondersi nell'ombra di parenti più dotati di voi. Il successo è dietro l'angolo”

Peccato che l'oroscopo era dell'anno passato. Tom dunque fomentatissimo, decise di fare carriera da solista.
  

 - “Basta io me ne vado”

Fu così che si sciolsero i CCR e svanì il loro successo. E' inutile dire che Tom Fogerty, oltre che non aver fatto alcun successo da solista e dopo er pezzo ebbe brutti rapporti con il fratello minore.
Morì di aids nel '90, senza mai aver avuto l'occasione per riconciliarsi con John.
No, non è ancora ora di mettere via il fazzoletto.
I CCR dopo l'abbandono di Tom non tornarono mai più ad essere gli stessi, da addirittura beccarsi fischi e lanci di bottiglia (manco Richard Benson) al loro ultimo concerto tenutosi a Denver, maledetti suddisti.
Nel 1993 I Creedence Clearwater Revival entrano nella Rock n Roll Hall of Fame.

John Doug Tom Stu

La storia ragazzi, finisce qui.
Spero dopo aver letto questo articolo sappiate apprezzare di più la musica che merita, questo almeno è il nostro intento.

La redazione consiglia vivamente:


                    
                                                                                                                       Y da “Il Greve”